Descrizione
Desidero ringraziare preliminarmente il LGT. Nicola Iaquinto per la autorevole presenza così preziosa per la Comunità, la Dirigente Scolastica dott.ssa Rosalia Manasseri, per la ulteriore dimostrazione di attenzione alle esigenze del plesso scolastico di Melizzano, i parroci Don Michele della Valle e don Errico Cavaliere, portatori anche in questa occasione di guida cristiana e testimonianza di alti valori di pace. Un ringraziamento al corpo docente e ai tanti bambini che hanno riempito questa piazza con la loro consapevole e attiva partecipazione.
Oggi abbiamo commemorato una ricorrenza che, un tempo, era chiamata “Festa della vittoria”.
Successivamente si è trasformata in “Giornata delle Forze Armate e dell’unità nazionale”.
Oggi preferirei chiamarla “Giorno della memoria e della riflessione”.
Perché giorno della memoria?
Ieri sera, mentre leggevo uno ad uno i nomi dei tanti giovani Melizzanesi incisi nel bronzo del nostro monumento ai caduti, mi è sembrato di vederli mentre si accingevano a partire da Melizzano per l’ultima volta: il grigio-verde delle loro divise, lo zaino pieno delle poche cose che avevano e una grande pena nel cuore perché lasciavano il loro campo, la loro bottega, la mamma, la fidanzata e, in qualche modo, forse, presagivano che non avrebbero mai più visto la bella Fontana e il maestoso Tiglio, simboli del nostro paese.
. . . E infatti non tornarono . . . .
Pensiamo a loro. Ricordiamoli. Uno ad uno. Giovani ventenni con speranze e illusioni travolte da quella inutile brutalità della guerra, vittime innocenti cadute lontane chilometri dalla loro amata Melizzano.
Perché giorno della riflessione?
Perché io, voi ragazzi, ciascuno di noi, siamo chiamati singolarmente e complessivamente ad essere operatori di pace affinché guerre disastrose non portino mai più lutti nei nostri paesi.
La pace, questo bene supremo che spesso ci sembra essere solo una parola, è invece un bene prezioso che può essere raggiunta solo con l’esercizio quotidiano della giustizia, con l’adempimento quotidiano del dovere, con la capacità di rinunciare al bene personale in favore del bene comune.
Questo è il mio compito!
Questo è anche il vostro compito!
E’ il compito di tutti!
Solo così il sacrificio di questi nostri tanti giovani concittadini, il cui nome è davanti ai nostri occhi ogni giorno, non sarà stato vano.
Inchiniamoci con riverenza alla loro memoria e indichiamoli (e questo lo dico a tutti noi genitori e nonni del nostro tempo) come esempio a loro che saranno i cittadini protagonisti della Melizzano di domani!
Per costruire insieme un mondo migliore, per costruire insieme un mondo più libero e più giusto, dove sulla brutalità delle armi possa prevalere l’uso della ragione e la forza dirompente dell’amore e del rispetto supremo della vita umana e della ricerca comune della felicità.
Voglio terminare con una frase di Don Primo Mazzolari
“Se vuoi la pace prepara la pace.
La nostra arma di difesa è la giustizia sociale.
E’ questo il riarmo più efficace!”.
Melizzano, 4 novembre 2024
Il Sindaco